Andrea Fabris parla del MS: L’importanza dello stadio di proprietà

Mapei Stadium

Il calcio sta cambiando, e con esso anche le società. Oggi l’obiettivo di ogni club è avere uno stadio di proprietà, sia per una questione di innovazione aziendale, sia per una questione di ricavi.
A parlare dell’importanza dello stadio di proprietà è Andre Fabris, Segretario Generale del Sassuolo Calcio che in un intervista a RadioGoal24 fa il punto sul Mapei Stadium di Reggio Emilia:

Quanta differenza fa avere uno stadio di proprietà?
“Cambia tutto, perché ti da la possibilità di organizzare meglio l’evento sportivo e di patrimonializzare per la società. Grazie alla società abbiamo avuto la possibilità di modernizzare uno stadio che nel 2013 non poteva essere da Serie A e che ora è uno dei primi 5 in Italia, la ciliegina sulla torta è stata Italia-Israele e l’Europa League che l’Atalanta gioca da noi”.

Come funziona l’accordo con l’Atalanta ed è stato facile trovarlo?
“Come in ogni cosa la semplicità nasce dal buon rapporto tra le società. Abbiamo un buon rapporto con l’Atalanta ed era un buon modo per dare continuità alla nostra partecipazione dello scorso anno all’Europa League. Quando l’Atalanta ci ha chiesto di disputarla da noi abbiamo subito fatto in modo di accordarci. Questo percorso ci vede coinvolti dal punto di vista organizzativo e ci permette di crescere continuamente”.

È possibile l’idea dello stadio di quartiere anche se l’impianto si trova a Reggio Emilia?
“Per chi è abituato a Roma e Milano le distanze sono anche inferiori. Una mezz’ora in macchina è solo una barriera mentale. Dal centro di Sassuolo con l’autostrada in 25 minuti è dentro lo stadio. Un po’ alla volta si sta creando una identità precisa grazie al fatto di avere uno stadio come questo. Molti tifosi delle squadre che arrivano al Mapei si trovano benissimo perché hanno un settore con 4000 posti a loro dedicato, possono mangiare nel centro commerciale aperto 365 giorni all’anno e ogni barriera fisica eliminata per vedere la partita nel migliore dei modi. Lo stadio di Reggio Emilia è un ottimo laboratorio. Sono contento che il Frosinone e una proprietà seria come quella del Dott. Stirpe sia riuscita nell’intento di avere uno stadio di proprietà che porterà tante soddisfazioni soprattutto dal punto di vista sportivo alla società”.

Secondo lei qual è l’evento o la partita più importate che il Mapei ha ospitato nella sua storia?
“Ce ne sono diverse. Ma cito un esempio che dal punto di vista mediatico ha avuto una importanza relativa, ma che per noi è stata importantissima. In concomitanza con la finale di Champions League maschile abbiamo ospitato la finale di Champions League femminile portando allo stadio più di 20000 persone, in un impianto che viene riempito solo e soltanto in occasione della presenza al Mapei della Juventus. Questo vuol dire lavorare nella giusta direzione per rendere fruibile lo stadio anche per eventi che non siano solo la partita della domenica”.

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